Giovedì 25 novembre, sinergia perfetta fra l’associazione Marzo Donna Procida e il Punto D: difesa diritti delle donne di Ischia.
Nel pomeriggio di giovedì 25 novembre presso la Sala Consiliare del Comune di Procida si è tenuta una tavola rotonda per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il convegno dal nome “CoraggiosaMEnte Donna” ha avuto ospiti competenti a 360^. Oltre alla presenza del sindaco Raimondo Ambrosino, al delegato della cultura di Procida Michele Assante del Leccese e di Cecilia Costagliola presidente dell’associazione Marzo Donna Procida, erano presenti in sala Angela Marino giornalista e scrittrice di cronaca nera, in prima linea sulla tematica del femminicidio; lo staff dell’associazione K.R.E.S. composto dalla dottoressa Cristina Rontino, dottoressa Sara Minicucci sociologa, dottoressa Federica Mastropasqua psicologa, dottoressa Lucia Lombardi psicologa, Alessio Romeo criminologo & Life Coach e dalla presenza dell’avvocato Nunzia Piro delegata delle politiche sociali che con gratuito patrocinio segue le donne vittime di violenza.
Il convegno è stato moderato da Alessio Romeo, e dopo i saluti iniziali del Sindaco Raimondo Ambrosino che ci spiega come lui sia pronto ad ascoltare, e a mantenere alti i riflettori sulla tematica. Il lavoro di sensibilizzazione non è mai abbastanza, e si augura che le nuove generazioni siano sempre più attente al rispetto e che questi momenti di riflessione ci aiutino nel comportamento nelle situazioni critiche. Successivamente anche il delegato della cultura di Procida Michele Assante del Leccese ringrazia l’operato dell’associazione Marzo Donna Procida, e dopo l’analisi dell’aumento dei femminicidi negli ultimi anni in Italia, conferma il loro impegno a sensibilizzare continuamente sulla tematica, quello che facciamo è una piccola fiamma ma insieme ad altre piccole fiamme, diventano un fuoco che può divampare.
Così il convegno entra subito nel vivo con una rappresentazione artistica dell’argomento realizzata dagli associati di Marzo Donna Procida, composta da abiti e dipinti. Durante la sfilata, Antonio d’Amore e Alessia Guida hanno recitato un monologo tratto da “Polvere” di Saverio la Ruina.
A seguire l’intervento della giornalista e scrittrice Angela Marino, il suo campo è la cronaca nera e il femminicidio, tematica a lei a cuore e dalle sue analisi si è resa conto che il fenomeno è ormai devastante, i morti di cui lei scrive nei suoi articoli, non sono più morti di camorra, di mafia, ma sono morti di relazione, donne uccise dai proprio compagni, dai mariti, dai fratelli. Donne uccise da qualcuno che le amava, o donne uccise dal vicino di prossimità. Da quel momento ha iniziato a raccontare ogni giorno di una donna uccisa. In Italia purtroppo ci siamo resi conto in ritardo di questo fenomeno. Il femminicidio riguarda molte altre cose, non solo una donna uccisa da un uomo, ma nel caso di un paio di giorni fa, quando un figlio per proteggere sua madre, ha ucciso il padre. Per combattere il fenomeno bisogna parlarne e aumentare la consapevolezza, non soltanto il 25 novembre ma tutti i giorni.
L’intervento della dottoressa Cristina Rontino evidenzia i numeri delle donne che si recano a chiedere aiuto al Punto D. Ci racconta che le vittime di violenza sono anche i figli, ovvero le vittime che assistono alle violenze. Grazie alla rete del Punto D, riescono ad aiutare anche le persone vittime di violenza al di fuori dell’isola d’Ischia. Per combattere la violenza dobbiamo partire da lontano. I segni della violenza, le vittime se le portano dentro per molto tempo, perché la violenza non è solo quella esterna fisica. Il ruolo della cittadinanza deve essere attento ed individuare situazioni anomale intorno a noi. Non bisogna fare da pacieri in una relazione non sana, ma cercare di indirizzare le persone nei luoghi giusti dove possono essere seguite. Conclude ricordando che bisogna partire dalle emozioni per ricucire il tessuto sociale.
La dottoressa Sara Minicucci, sociologa ci illustra i dati rilevati sull’isola d’Ischia e le modalità d’aiuto. Dalla sua analisi è stato trovato il dato sommerso, che rappresenta tutte le donne che chiedono aiuto ma non passano dai canali ufficiali e quindi non si ha traccia di loro nei vari database.
Sono mamme che si sfogano durante la messa, mentre fanno la spesa o nelle feste dei bambini con le altre mamme. Questo fenomeno esiste e per contenerlo dobbiamo creare una rete insieme alle associazioni presenti sul territorio e alle istituzioni, unendosi insieme sensibilizzando i cittadini per contenere il fenomeno.
La dottoressa Federica Mastropasqua psicologa, ci illustra quanto sia importante la prevenzione. Gli uomini che promettono di amare le proprie donne sono poi quelli che esercitano la violenza all’interno delle mura domestiche. I campanelli di allarme di violenza, oltre a quella fisica che si vede causata da schiaffi e pugni che causano lividi, abbiamo la violenza sessuale e la violenza economica. La violenza non riguarda solo la donna, ma c’è un mondo sommerso, coinvolge anche i figli. La dottoressa termina con una frase che ha letto in un cartellone creato da un bambino a scuola che diceva “le donne non vanno colpite, ma coprite”.
La dottoressa Lucia Lombardi psicologa, ci espone la sua esperienza allo sportello d’ascolto e introdurrà la sua paziente che illustrerà il suo vissuto. Le donne colpite da violenza sono vittime di uomini narcisisti e manipolatori. La dottoressa nel suo lavoro cerca di trasmettere una speranza e una rinascita alle donne che si rivolgono allo sportello d’ascolto. Bisogna trovare il coraggio a non piegarsi alla rassegnazione, ma trovare il coraggio di combattere, e Sury, è l’esempio che si può essere più forte di prima.
Ed ora è il momento di Sury, donna persiana vittima di violenza e tortura da quando aveva cinque anni. Ancora oggi non riesce a dimenticare il suo passato. Oggi non permetterebbe a nessun’altro uomo di comportarsi più così con lei. Ci racconta che quando è nata, non era stata accettata dalla famiglia perché il padre voleva un maschio ed è arrivato a cestinare la figlia in un bidone della spazzatura. Sury è una donna cresciuta da sola. E racconta che anche giunta in Italia ha vissuto un clima di violenza e tortura. Sury racconta di aver voluto giocare con le bambole da bambina e diventare un medico da grande. Ma la società ha scelto in maniera cruda sorti diverse per lei. È cresciuta vedendo il padre sparare nei piedi della madre, aprirle la schiena con un coltello e bruciarle la pelle. Sury era quasi arrivata al suicidio, ed è in quel momento che ha iniziato un percorso terapeutico e successivamente è stata affidata alla dottoressa Lucia Lombardi dello sportello antiviolenza.
Infine, l’avvocato Nunzia Piro ci espone da dove inizia la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, facendo cenni storici partendo dal 1999, giornata introdotta in quell’anno dall’ONU, poi ripresa dalla convenzione di Istanbul e successivamente dalla legislazione italiana. Ci spiega come funziona bene lo sportello ascolto donne e di come accoglie tutti i casi di donne maltrattate. L’avvocato incoraggia le donne che si trovano in situazioni di fragilità per le violenze che subisce dagli uomini, non deve avere paura di ricorrere subito nei servizi sociali, perché i servizi sono a favore delle donne e dei bambini. E soprattutto devono rivolgersi alle forze di polizia che hanno i mezzi per agire tempestivamente.
Conclude il convegno Cecilia Costagliola che ci illustra come è partita l’idea di creare questo convegno. L’idea parte da voler costruire una rete che possa andare anche al di fuori del territorio creando sinergia tra altre associazioni creando un percorso unanime, ed è grazie all’impegno di Cecilia Costagliola che si è potuto realizzare un evento così ben riuscito con un tavolo pieno di professionisti.
I complimenti vanno anche per la conduzione del tutto, al moderatore, il criminologo e life coach Alessio Romeo, voluto dalla stessa Cecilia Costagliola per moderare l’evento. Alessio collabora con il team del Punto D, e numerosi sono stati i suoi interventi per mantenere viva l’attenzione del pubblico. Lui stesso parla di prevenzione, di quanto sia importante parlare e combattere il fenomeno ogni giorno, facendo presente che la vicenda di Sury, non è lontana più di quanto noi potessimo pensare. Ci ricorda inoltre che in Italia è attivo il codice S.A.R.A., un protocollo ideato dalla dottoressa Valeria Rossi, e del quale è promotore
ed operatore qualificato. Protocollo che aiuta le donne vittime di violenza ad uscire dal tunnel buio e a vedere la luce.
Ricordiamo in ultimo da chi sono state realizzate le opere d’arte:
Manuela Stefanini, Loredana Bernardo vicepresidente Marzo donna Procida, in arte Lobe, Dora Kalinova, Andreina Siniscalchi, Manuela Stefanini, Miriana Costagliola, Libera My Style, Antonella Barbato; e i ragazzi che hanno sfilato insieme le opere, Debra, Raysa, Giulia, Lisa e Carlo.
Si ringrazia lo sponsor Giangiulio Garden per i fiori e Mariella ridda grafico e artista ideatrice della locandina (dipinto e grafica). Si ricorda che le opere resteranno per qualche giorno in esposizione presso la sala comunale per testimoniare che il 25 novembre non è solo una singola giornata, ma tutto l’anno.
In memoria della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’associazione Marzo Donna Procida ha donato al comune di Procida, una sedia rivestita dal colore rosso con un foulard viola simbolo per le donne di Kabul e in generale all’Afganistan.