Il Golden State Killer, conosciuto anche come East Area Rapist, Original Night Stalker e Visalia Ransacker, è un serial killer e stupratore seriale responsabile di almeno 12 omicidi, 50 stupri e oltre 100 aggressioni in California tra il 1974 e il 1986. L’identità di questo individuo è rimasta un mistero per decenni, ma è stata finalmente svelata nel 2018. Questo articolo esplora la storia di terrore e ansia causata da questo sanguinario criminale.
Un periodo di terrore
Il Golden State Killer iniziò la sua ondata di crimini nell’estate del 1976, terrorizzando la California settentrionale. La sua modus operandi comprendeva scassinare case, violentare donne e uccidere indiscriminatamente. La serie di aggressioni si diffuse inizialmente nell’area di Sacramento, per poi estendersi a tutto lo stato della California, guadagnandosi il nome “East Area Rapist” a causa delle prime violenze commesse nella zona orientale di Sacramento.
Il criminale sviluppò una reputazione spaventosa per la sua spietatezza e il suo livello di preparazione. Agiva con grande attenzione e strategia, studiando le abitudini delle vittime, pianificando attentamente gli attacchi e lasciando poche tracce dietro di sé. Questo comportamento gli permise di sfuggire alla cattura per diversi anni.
Le indagini e l’identità svelata
Le autorità investigarono a lungo su questi crimini e intrapresero varie strategie per cercare di identificare e catturare il Golden State Killer. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il caso rimase insoluto per decenni.
Fu solo nel 2018 che la svolta arrivò. Grazie all’uso delle moderne tecniche investigative basate sul DNA, gli investigatori riuscirono a collegare una serie di omicidi e stupri apparentemente separati al Golden State Killer. Il DNA raccolto dalle scene del crimine corrispondeva a quello di Joseph James DeAngelo, un ex ufficiale di polizia.
DeAngelo è stato arrestato nel 2018 e successivamente si è dichiarato colpevole di molti degli omicidi e delle aggressioni attribuite al Golden State Killer. Questa scoperta segnò la fine di un incubo durato decenni per le vittime e le loro famiglie, così come per le comunità che avevano vissuto nel terrore dell’inesorabile aggressore.
Il processo e la chiusura del caso
Il processo nei confronti di DeAngelo è stato uno degli eventi più attesi, in cui ha confessato la sua colpevolezza per molte delle accuse. Nel giugno del 2020, è stato condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale, ponendo così fine a una lunga e angosciante vicenda legata al Golden State Killer.
L’identificazione e la cattura di Joseph James DeAngelo non solo hanno portato giustizia alle vittime e alle loro famiglie, ma hanno anche sollevato domande importanti sulle implicazioni etiche e legali dell’uso delle moderne tecnologie investigative, come il DNA profiling e la genealogia genetica, nella risoluzione dei crimini irrisolti.
In conclusione, il Golden State Killer rappresenta un oscuro capitolo della storia criminale americana. La paura e la disperazione che ha seminato per anni sono ora superate grazie all’efficace lavoro investigativo e alla determinazione delle autorità, portando a una forma di chiusura per le vittime e una speranza di giustizia per le comunità coinvolte. Tuttavia, resta un monito su quanto possa essere difficile, ma fondamentale, perseguire la giustizia anche nei casi più complessi e prolungati.